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MOTTA SANT’ANASTASIA: Vivi la magia del Castello

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IL COMUNE AI PIEDI DELL’ETNA

Nel cuore della Sicilia, avvolto dalla maestosa presenza del VULCANO Etna, sorge il comune di Motta Sant’Anastasia, un luogo che racchiude in sé millenni di storia, cultura e tradizioni. Distante soltanto 12 km da Catania, questa perla siciliana offre un viaggio indimenticabile attraverso il tempo, invitandoci a scoprire le sue origini antiche e le meraviglie architettoniche che la caratterizzano.

CHE COSA è UN NECK VULCANICO?

Motta Sant’Anastasia si erge su una formazione geologica rara e affascinante: un neck vulcanico, testimone di un passato geologico turbolento e magnifico. Questo gioiello naturale, situato nella provincia di Catania, racconta la storia di una lunga e intensa attività vulcanica che, 550.000 anni fa, ha dato origine a un cono vulcanico spettacolare.

Il neck di Motta Sant’Anastasia, formatosi dalla solidificazione del magma all’interno di un condotto vulcanico, rappresenta una delle poche strutture di questo tipo presenti in Italia, insieme a Strombolicchio nell’Arco Eoliano. La peculiarità di questa formazione geologica risiede nel suo processo di creazione: un “tappo” di magma solidificato che emerge in superficie, rivelando la potenza della natura attraverso i secoli.

Con il tempo, l’incessante lavoro degli agenti erosivi ha modellato il paesaggio, trasformando il cono vulcanico in una torre di rocce colonnari prismatiche, con sezioni esagonali e pentagonali, che si eleva maestosa per 65 metri. Queste formazioni basaltiche, resistenti e imponenti, sono il risultato dell’erosione che ha lasciato esposto il condotto vulcanico, trasformando il paesaggio in una scenografia naturale di rara bellezza.

A differenza dei duomi lavici e delle guglie vulcaniche, che sono espressioni dei vulcani attivi, il neck di Motta Sant’Anastasia è una testimonianza della potenza vulcanica passata, un monumento naturale che racconta la storia geologica di questa terra. La sua origine nel profondo condotto vulcanico e la successiva esposizione a seguito dell’erosione del cono vulcanico lo rendono un esempio eccezionale di come le forze della natura plasmino il nostro pianeta.

La parte più antica di Motta Sant’Anastasia, situata proprio al culmine di questo collo vulcanico, offre una connessione diretta con l’antica eruzione e l’incessante azione degli agenti erosivi.

Un Tuffo nella Storia: Il Castello NORMANNO

a custodia della Valle del Simeto, sorge il Castello di Motta Sant’Anastasia. Questa struttura, la più intima tra i tre dongioni normanni della Valle del Simeto, con le sue dimensioni contenute – 8,50 x 17 metri in pianta e 20 metri in altezza – racconta la grandezza di un’epoca in cui la funzionalità e la difesa erano prioritari.

Eretto tra il 1070 e il 1074 per volere del conte Ruggero il Normanno, il castello si presenta con una forma rettangolare, emblema dell’insediamento difensivo del tardo medioevo. Le sue murature, un intreccio di opus incertum in pietrame lavico e cantonali squadrati, narrano l’arte della costruzione normanna, capace di sfruttare con maestria i materiali del territorio.

Nonostante i secoli abbiano eroso i solai lignei originali, lasciandoci solo le ricostruzioni più moderne, il castello conserva ancora il suo fascino ancestrale. La porta d’ingresso, piccola ma accogliente, introduce a un mondo di storia: finestre rettangolari, testimonianza di interventi in epoche successive, e scale addossate ai muri, che conducono attraverso i vari livelli dell’edificio, fino all’ultimo piano, dove una copertura ogivale riposa su un’arcata mediana, raccontando l’evoluzione architettonica del periodo.

Il terrazzo, con la sua merlatura elegante, offre una vista sulle mura circostanti, un tempo baluardo di una fortezza più ampia. La funzione primaria del castello era senza dubbio militare-difensiva, un presidio per la sicurezza del territorio.

CHI HA POPOLATO IL DONGIONE DI MOTTA SANT’ANASTASIA NEI SECOLI?

Già nel 1091, il castello fu concesso alla nascente diocesi di Catania, rimanendo sotto il suo possesso fino alla fine del XIII secolo. Nel corso dei secoli, ha visto alternarsi nobili famiglie e sovrani, tra cui il conte di Aidone, Enrico il Rosso, e re Alfonso D’Aragona, testimoniando la complessità delle dinamiche politiche e sociali della Sicilia medievale. La proprietà del castello e delle terre di Motta passò poi alla famiglia Moncada nel 1526, sotto la quale rimase fino al 1900, anno in cui fu acquisito dal comune, segnando l’inizio di una nuova era per questo monumento storico.

L’inaugurazione del Museo Storico all’interno del dongione normanno, avvenne il 15 maggio 2010. Il museo offre una panoramica multimediale sulla storia di Motta Sant’Anastasia, arricchita da una collezione di armi storiche, permettendo ai visitatori di immergersi nell’atmosfera medievale.

Vivere Motta Sant’Anastasia: Tra Passato e Presente

Esplorare Motta Sant’Anastasia significa avventurarsi in un viaggio affascinante attraverso secoli di storia, arte e tradizioni. Ogni angolo di questa cittadina racconta una storia, ogni pietra è un testimone del tempo. Motta Sant’Anastasia non è solo un luogo da visitare, ma un’esperienza da vivere con tutti i sensi, un’opportunità per arricchire la propria conoscenza e apprezzare la profondità e la varietà del patrimonio culturale siciliano.

Motta Sant'Anastasia
Motta Sant’Anastasia
 
 
 
 
 
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Un post condiviso da Damiano Tarda | Foto (@damianotarda)

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